📌 Molto spesso il lavoro dei rider viene sottovalutato e ridimensionato ma in questo modo si manca loro di rispetto perché tutti i lavori, se fatti onestamente e nell’osservanza della legge, meritano considerazione e attenzione.
Quello del rider, ossia di quei ragazzi che fanno le consegne a domicilio muovendosi su due ruote, è un mestiere difficile, rischioso, spesso mal pagato e senza tutele, nella stragrande maggioranza dei casi. È in questo contesto che va letta la vicenda di Gianni Lanciano, il “giovane” rider cinquantenne che a Napoli è stato aggredito e rapinato del suo motorino da sei adolescenti.
Lo hanno minacciato con una pistola e un coltello per costringerlo a consegnare il mezzo. Gianni Lanciano è un macellaio che ha perso il lavoro e che ha dovuto reinventarsi per sfamare i suoi due figli. La scena della rapina è stata filmata e il video, diventato virale, ha fatto aprire una gara di solidarietà per la vittima, con raccolta fondi per consentirgli di acquistare un altro scooter.
Nel frattempo, fortunatamente, sono stati arrestati i presunti colpevoli.
La storia di Gianni va citata perché esistono ancora oggi, nel 2021, lavori che non hanno tutele e lavoratori che non godono di nessuna garanzia e solo negli ultimi mesi, in favore di questi lavoratori, sono stati loro riconosciuti diritti che per molti altri mestieri sono già acquisiti.
La pandemia ha riportato al centro l’importanza di una occupazione, come quella dei rider, che ci hanno consentito di ricevere a casa cibo e altri prodotti, in piena sicurezza.
Ricordiamocene. Fonte: Pagina fb On. Saverio Romano, Leader Cantiere Popolare