Il governo Draghi è in dirittura d’arrivo. Il giro di consultazioni sta per concludersi e si delinea il quadro dei partiti che sosterranno l’azione di questo Esecutivo. Il richiamo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto breccia. Il momento delicatissimo che il Paese sta attraversando richiede che tutti facciano un passo indietro e che si guardi esclusivamente al bene dell’Italia e degli italiani, con grande senso di responsabilità. È per questo che eventuali richieste o veti da parte di alcuni leader non solo non verrebbero compresi ma potrebbero generare sfiducia e gettare il Paese in una crisi che non sarebbe soltanto politica ma anche economica e sociale.
In questa prospettiva, i continui spostamenti del M5S che non ha ancora chiarito se sosterrà o meno il governo Draghi, sono un pessimo esempio. Evidentemente Grillo e i suoi non hanno ancora capito che non è il momento di avanzare condizioni, pregiudiziali o ultimatum. Occorre lavorare a testa bassa e in modo costruttivo sulle emergenze economica, sanitaria, sociale e occupazionale.
È il momento della serietà e della ricostruzione. Il M5S farebbe bene ad adeguarsi.