📌 Il nome esatto è “Ministero per le strategie future e per la cooperazione nordica”. È stato istituito nel 2015 in Svezia ma è noto a tutti come Ministero del Futuro.
Dovremmo farlo anche in Italia. Il nostro è un Paese proiettato al passato e solo in alcuni casi, al presente. Viviamo in una dimensione contingente senza alcuna prospettiva temporale che ci faccia superare, al massimo, il semestre, ed è per questo che non si riesce a prevedere, a programmare, a pianificare.
Ma a cosa serve in Svezia questo dicastero del Futuro?
“A promuovere il cambiamento e l’evoluzione delle pubbliche amministrazioni, con una visione lungimirante”. Queste le parole chiave di una istituzione nata in Svezia, un Paese con un sistema di Welfare avanzato, e che ha promosso iniziative in favore dei giovani, delle donne e nell’ottica di una vera integrazione tra le generazioni. Tra i loro obiettivi, l’innovazione e il cambiamento, l’identificazione delle procedure mirate a incrementare la fiducia nelle istituzioni da parte dei cittadini, la reinvenzione di un settore pubblico molto forte e privo di procedure autorizzative bloccanti, la costruzione di una buona governance, l’identificazione degli strumenti capaci di ridurre sia le diseguaglianze, sia la formazione di aree forti e aree deboli all’interno del Paese.
La velocità con cui le trasformazioni hanno attraversato il mondo del lavoro e dell’economia con nuove infrastrutture digitali e nuovi processi di produzione di beni e servizi impone una duttilità e una capacità della pubblica amministrazione e del governo per decifrare la direzione in cui si muove lo sviluppo e il futuro. Il nostro Paese ne ha un assoluto bisogno, e il Mezzogiorno uno ancora più pressante.
Non è una vergogna copiare altri Paesi.
Credo che dovremmo copiare la Svezia e il suo ministero del Futuro.
Urgentemente. Fonte: Pagina fb On. Saverio Romano, Leader Cantiere Popolare