📌 Essere cristiani ancora oggi, alle porte del 2021, in alcuni Paesi può voler dire rischiare la morte ed essere uccisi.
Le stragi che si consumano ad intervalli regolari in Africa e i raid di morte nei villaggi cristiani non fanno, ahimè, più notizia. L’ultima, in ordine di tempo, quella della vigilia di Natale in Nigeria con 12 morti e 7 rapiti nel nord dello Stato africano, nel villaggio di Perni. I terroristi di Boko Haram hanno seminato morte, violenza e distruzione anche stavolta. Incendiata la chiesa dove si stavano preparando le celebrazioni natalizie, rubate le riserve alimentari, distrutti veicoli e case.
Un altro attacco, per fortuna senza morti, è stato sferrato dagli stessi criminali a Garkida. A poco sono valse le rassicurazioni del presidente federale della Nigeria, Muhammadu Buhari che continua a ripetere che il fenomeno è sotto controllo. Boko Haram, lo ricordiamo, è una fazione jihadista dell’Africa occidentale fedele allo Stato islamico. Loro bersagli fissi sono le chiese e le scuole, ossia gli avamposti di civiltà in terre desolate. Letteralmente, ‘Boko Haram’ vuol dire “l’istruzione occidentale è proibita”.
Si calcola che ad oggi, negli ultimi dieci anni, siano 36 mila le persone uccise in questa porzione della Nigeria, e che migliaia siano i rapiti, i torturati e gli sfollati. Una situazione che non ha ancora suscitato le dovute reazioni politiche e diplomatiche, con l’adozione di misure a carattere militare capaci di mettere la parola fine a queste stragi.
Il nostro pensiero e le nostre preghiere vadano intanto a questi nostri fratelli unitamente agli appelli e alla corretta informazione, utili a togliere il velo su queste carneficine. Fonte: Pagina fb On.Saverio Romano, Leader Cantiere Popolare