📌 È sempre poco elegante dire “avevo ragione”, tanto più che in questo caso non ero il solo a dirlo, ma sicuramente eravamo in pochi a sostenere che al Sud non servivano e non servono sussidi, ma investimenti capaci di creare vera ricchezza, sviluppo e reale occupazione. Ebbene, cosa resta del reddito di cittadinanza, misura demagogica e assistenziale? Ben poco. Da tempo sostengo che ci troviamo di fronte ad una nuova questione meridionale che va affrontata con le risorse di cui disponiamo oggi e che comunque non può prescindere da investimenti in infrastrutture.
Un dato della Banca d’Italia rivela che tra il 2000 e il 2017 il Mezzogiorno è arretrato rispetto alla media europea passando dal 69% al 59%.
Le cause? Scarsa produttività, inadeguata formazione del capitale umano, contesto penalizzante per le imprese. Senza l’apporto del Sud il nostro Paese, oltre che rimanere diseguale e disunito, rischia di diventare molto più povero e arretrato rispetto alle altre nazioni. Le politiche assistenziali come quelle di sostegno al reddito ed il salvataggio di aziende senza reali prospettive di mercato non portano da nessuna parte.
Continuo a ribadire che occorre investire nella infrastrutturazione materiale e immateriale delle regioni meridionali e che serve una riforma della burocrazia – vero flagello delle imprese – nel segno della semplificazione e della velocizzazione delle procedure.
Misure assistenziali come quella del reddito di cittadinanza non servono e sono dannose. CFonte: Pagina fb On. Saverio Romano, Leader Cantiere Popolare